Tag

, , , ,

  • Sorvegliare e punire…Occupy, Anonymous e Wikileaks

[09.02.2012] di GilGuySparks

Le ultime azioni dispiegate da Anonymous in questi ultimi mesi hanno messo in luce capacità che hanno preso di sorpresa le autorità preposte al controllo su scala mondiale ma in particolare quelle americane. Alcuni recenti episodi di azione diretta contro la repressione della resistenza sociale sulle strade telematiche del web e su quelle reali, ci informano sulle caratteristiche delle nuove sfide di un conflitto che mostrerà nei prossimi mesi e anni ulteriori sviluppi.

Da ottobre a novembre del 2011 un gruppo di attivisti di Anonymous ha carpito informazioni dai database di Stratfor che hanno mostrato al mondo come l’agenzia privata di intelligence, soprannominata da alcuni “l’ombra della CIA“, stesse lavorando con le autorità del Texas per infiltrare e spiare il movimento Occupy Austin e quello chiamato Deep Green Resistance.
La Strategic Forecasting, Inc., più comunemente nota come STRATFOR, è una compagnia di intelligence fondata nel 1996 ad Austin nel Texas da George Friedman, il quale, oltre ad esserne fondatore, è anche funzionario capo dell’intelligence e amministratore delegato della compagnia; Fred Burton è il vice presidente per il Controterrorismo e per la Sicurezza aziendale di STRATFOR. L’azienda pubblica un briefing giornaliero di intelligence dal 1996; la sua ascesa si è verificata con il lancio del suo Centro di crisi nel 1999 durante i bombardamenti della NATO sul Kosovo, che ha portato a pubblicità sulle riviste Time, Texas Monthly, e su altre pubblicazioni. Prima della fine del 1999 ha introdotto un servizio di abbonamento attraverso il quale ha offerto la maggior parte delle sue analisi.
A dicembre del 2011 Anonymous ha attaccato il sito web di Stratfor, sottraendo 200 gigabite di dati, secondo quanto riconosciuto dalla stessa agenzia di intelligence, cosa che ha causato anche la chiusura del sito per settimane.

Agli inizi del 2011 Anonymous ha superato i sistemi di sicurezza di un’altra azienda la HBGary, che si occupa, guarda caso, di sicurezza in rete, e ha diffuso documenti privati che includevano i piani segreti di HBGary e altri per attaccare e gettare discredito su Wikileaks per conto di alcune grandi banche, cosa che è stata regolarmente compiuta.
HBGary è una società di sicurezza tecnologica; due aziende distinte, ma affiliate, ne portano il nome: HBGary Federal, che vende i suoi prodotti al governo federale degli Stati Uniti,  e HB Gary, Inc. I suoi clienti includono altre compagnie di assicurazione di informazione, Computer Emergency Response Teams e investigatori informatici di ambito forense.

L’attacco sferrato da Anonymous a Stratfor ha consentito la diffusione di emails (gruppo 1,2,3) nelle quali gli addetti dell’agenzia di intelligence discutono su alcuni movimenti di protesta di Austin in Texas. L’ufficiale di controllo di Stratfor, Marc Lanthemann, nelle mail scrive valutazioni sulle informazioni ricevute sul movimento Occupy Austin e su quello ecologista radicale, conosciuto come Deep Green Resistance.
Una delle cose rilevanti, emerse da questo scambio epistolare elettronico, è che Stratfor intratteneva un rapporto di scambio e condivisione di informazioni con agenti del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas, il quale a sua volta è un agenzia statale di ‘tutori’ della legge che include i Texas Rangers, l’Highway Patrol, e una divisione di Intelligence e Antiterrorismo.


Il ruolo di Stratfor, che tende ad apparire all’esterno solo come semplice think tank, non si limita, quindi, ad analisi geopolitiche ma svolge consulenze e operazioni di intelligence sul suolo statunitense per conto di privati ed enti governativi con l’obiettivo di raccogliere informazioni sui movimenti di protesta statunitensi.
Lo scopo, da quanto emerge dalla lettura delle mail, sarebbe tendente allo screditamento di singoli leaders e degli stessi movimenti nel quadro di una più ampia risposta reazionaria contro l’insorgenza di proteste sociali dal basso.

La condivisione di informazioni relative all’applicazione della legge sull’attivismo locale con imprese di intelligence privata dovrebbe essere uno scandalo enorme“, scrive Rachel Meeropol, avvocato del Centro per i diritti costituzionali. “La sorveglianza finanziata con fondi privati ​​e l’infiltrazione di gruppi di attivisti è particolarmente impressionante; come di volta in volta apprendiamo, tali società operano come se fossero al di sopra della legge e non rendono conto a nessuno.

Nelle mail, il personale discute su come un agente STRATFOR si sia infiltrato sotto copertura nelle riunioni degli attivisti e abbia cercato di raccogliere informazioni all’Assemblea generale di Occupy Austin.
Gli infiltrati di Stratfor commentano le assemblee dei movimenti, facendo riferimento a fatti e a valutazioni che aprono la strada a due ipotesi sull’operato dell’agenzie di intelligence. La prima ipotesi è che l’agenzia sia in realtà molto meno ‘professionale’ di quanto non voglia apparire; confondono, ad esempio, i membri del gruppo di azione Deep Green Resistance di Austin con un altro gruppo che chiamano la “Comune di Phoenix”; avvalorano un presunto conflitto tra il movimento Occupy Austin e quello di Deep Green Resistance, cosa che non risulta avvenuta; si avventurano in improbabili assimilazioni tra il pensiero ecologista radicale americano e l’ideologia nazista: “Può sembrare strano, ma alcune delle persone più radicali del profondo ecologismo in realtà credono che ci siano troppe persone sulla terra e che devono essere prese misure radicali per ridurre la popolazione e salvare la terra. Questo ceppo di ecologia profonda è un chiaro riflesso del modo in cui il movimento è stato fortemente influenzato da gente come Martin Heidegger, che era anche coinvolto con il nazismo. Sì, i nazisti erano degli ambientalisti radicali.

In realtà tralasciando l’ipotesi dell’incompetenza di Stratfor, l’ipotesi che può essere maggiormente avvalorata da una lettura critica delle mail è piuttosto il tentativo di costruire teoremi, spiare gli attivisti alla ricerca di punti deboli da sfruttare per tessere report interni da usare successivamente per operare un ricercato screditamento e minare la coesione dei movimenti e la loro stabilità.

Ore 02:57 pm del 16.10.2011, l’addetto di Stratfor, Brian Genchur, scriveva:
Ci sono delle idee per il soggetto di un buon Dispaccio per domani? Avremo bisogno di una tesi e di proiettili, inviate alla lista [n.d.t. probabilmente si allude ad Alpha List addetto ai rapporti ] prima di domani. Grazie!

Le congetture, esposte dagli operativi di Stratfor, cercano di trovare argomenti (e di costruirne, in loro assenza), per portare avanti uno scopo abbastanza palese: sfasciare i movimenti, ponendoli l’uno contro l’altro, calunnniandoli e studiando modi per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questi metodi da controspionaggio furono utilizzati contro i movimenti pacifisti americani negli anni ’60 e contro il celebre Black Panthers Party di Heuy P. Newton e Bobby Seale. Contro il Partito delle Pantere Nere per l’Autodifesa vennero utilizzate da polizia e federali tutte le misure necessarie, in particolar modo mezzi illegali (COINTELPRO AGAINST BLACK COMMUNITY), pur di spezzarne la forza, l’unità e l’integrità, arrivando all’arresto per gravi reati con prove costruite artificiosamente e testimoni prezzolati, arrivando perfino all’esecuzione sommaria dei leaders più pericolosi.

La focalizzazione degli agenti di Stratfor sul movimento non può non far cadere l’argomento su Anonymous e le soluzioni prospettate non sono differenti da quelle adottate con le Black Panthers, infatti  in una mail si legge:
Sta divenendo molto interessante vedere cosa fa Anonymous nell’ambiente ‘post-wikileaks’. Se si trasformano da un gruppo di fanatici della tecnologia nel seminterrato di mamma in un vero e proprio movimento, potrebbero causare gravi problemi ed essere difficili da uccidere.

Peccato che Anonymous, in maniera ogni volta più sorprendente, si stia dimostrando in grado di spiare e controllare non solo le agenzie di intelligence e di sicurezza informatica come Stratfor e HBGary ma anche specialisti della sorveglianza, come gli agenti del Federal Bureau of Investigation e Scotland Yard. Anonymous è infatti riuscito a intercettare le chiamate effettuate tra FBI e Scotland Yard, proprio riguardanti proprio lo sforzo congiunto dei due organi investigativi, statunitense e britannico, nella loro strategia d’individuazione di sospetti collegati al gruppo di attivisti hacker. Postata su YouTube è giunta sulla rete una chiamata telefonica lunga ben 17 minuti, risalente allo scorso 17 gennaio, durante la quale gli investigatori discutevano sulle prove raccolte contro i sospetti membri di Anonymous, ma anche relativamente ai piani per imminenti arresti. La stessa FBI ha confermato successivamente alla Associated Press l’autenticità della registrazione che sarebbe stata effettuata utilizzando il client VoIP Skype che in teoria avrebbe dovuto assicurare una conversazione protetta da cifratura.

Si intrecciano, in questo modo, le dinamiche del movimento internazionale degli Indignados, declinato in forme diverse a seconda degli stati, che occupa strade e piazze con istanze di protesta sociale anticapitalista, ecologista, animalista e pacifista, con un movimento, attraverso il web, di attivismo radicale che assesta duri colpi al sistema della sorveglianza globale e a quello delle multinazionali.

Il discredito gettato sul movimento Occupy Wall Street americano, come quello riversato su Wikileaks ha una comune matrice e un comune mandante. Emergono sempre più evidenti preoccupanti tensioni sociali all’interno degli stati a capitalismo avanzato, sfiancati da una crisi economica profonda, strutturale e sistemica.
Gli esecutori della raccolta di informazioni spazzatura da utilizzare per screditare i vari movimenti partono da diverse agenzie di intelligence private (come Stratfor e HBGary tra le altre), collaterali ad altre agenzie statali mondiali.
I mandanti, come emerso nel caso dell’operazione condotta da HBGary nei confronti Wikileaks, sono individuabili nei settori finanziari e nelle banche, dietro i quali non è difficile intravvedere aziende statali e parastatali, multinazionali europee e statunitensi che producono armi e si occupano di energia e petrolio.

Il pericolo rappresentato da Wikileaks è molto sentito dai sorveglianti che individuano in esso un pericoloso modello, autentica “dinamite” per i giovani contestatori; ore 12:51 pm del 10.12.2010, Chris Farnham di Stratfor scriveva:
Wikileaks è un grosso problema nel mondo del movimento anti-sistema e gli attivisti che operano in rete, ha mostrato loro il potenziale di colpire i poteri costituiti attraverso la proliferazione di mano in mano delle informazioni con i  media convenzionali. Questo è il suo potere e Anonymous si è ora agganciato al carrozzone. Questi ragazzi sono già passati dall’attivismo in rete all’attivismo nel mondo fisico, è già successo ad un livello molto piccolo. […] Tuttavia questa cosa di Wikileaks ha il potenziale per essere un catalizzatore per loro.  Un entità sovversiva, con base sul web, ha appena scosso il mondo per due settimane, cosa che è dinamite per questi ragazzi. […] Ha creato un modello meraviglioso per altri che possono essere più determinati.

Durante il 2011, sia il movimento Occupy Wall Street che Wikileaks sono stati oggetto di una violenta campagna diffamatoria che ha trovato perfino un seguito sulla rete, nel tentativo, da parte degli apparati del sistema, di disinnescare la portata sovversiva e il valore critico delle loro denunce.

Risulta evidente, da quanto accaduto ai federali intercettati da Anonymous, una certa incapacità a comprendere a fondo un fenomeno che viene grandemente sottovalutato nelle sue inespresse potenzialità e inquadrato secondo schemi adottati in passato che non collimano con la realtà attuale.
Ore 16:21 pm del 16.10.2011, Scott Stewart dell’agenzia d’intelligence Stratfor, scriveva:
Credo che [il movimento] potrebbe anche assumere un taglio più tattico. Ho sentito persone parlare di questo “nuovo movimento” come di una terribile minaccia per le società, ma in realtà, a causa della storia di anarchici, animalisti, pacifisti e manifestanti anti-globalizzazione, le aziende sono ben preparate a  simili baldorie hippy.

Alla fine di gennaio di quest’anno, le risposte di Anonymous alle azioni repressive delle autorità in varie parti del mondo con lo studio e il varo di progetti riguardanti forti restrizioni della rete e la chiusura di Megaupload (noto host di file sharing) da parte dell’FBI, non si sono fatte attendere. Attacchi concentrici di decine di migliaia di attivisti di varie nazioni nel mondo hanno, per un giorno, reso inagibili i siti web dell’FBI, della Casa Blanca, del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, così come l’Ufficio dei Diritti d’autore statunitense, della MPAA (Motion Picture Association of America) e della RIAA (Recording Industry Association of America).

In risposta alla brutalità della polizia di Oakland contro i manifestanti di Occupy Oakland, negli scorsi giorni, il gruppo Anonymous ha rivelato i dati personali delle autorità della città, coinvolte nelle azioni repressive. Le vittime principali dell’attacco sono state il sindaco di Oakland, Jean Quan, il capo della Polizia, Howard Johnson, e alcuni membri del Consiglio Municipale.

Los polacos protestan contra el ACTA antipirataA seguito della pressione esercitata da hackers e internauti, i governi della Repubblica Ceca e della Polonia hanno annunciato il 6 febbraio di quest’anno il blocco del processo di ratifica dell’Accordo Commerciale di Antifalsificazione (ACTA), sottoscritto da pochi giorni dall’Unione Europea. L’accordo è stato siglato il 26 gennaio 2012 da circa 40 stati come USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Marocco, Corea del Sud e i 27 dell’Unione Europea. A Giugno l’Europarlamento sarà chiamato a ratificare tale accordo. L’accordo denominato ACTA è ritenuto lesivo delle libertà e dei diritti individuali dei cittadini.

Le istituzioni e i governi dei vari paesi tentano di censurare il web e le proteste che vengono portate avanti attraverso provvedimenti legislativi e con l’appoggio di compagnie di intelligence private, ma la reazione inaspettata e potente degli attivisti di Anonymous, come già a suo tempo Wikileaks, svela un sistema di potere e di controllo vulnerabile ad attacchi collettivi e simultanei, molto diversi dalle innocue “baldorie hippy“.

__________________________________________________________________________